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Discussione: Urgente: recesso contratto online acquisto abarth, per cambio modello

  1. #1
    L'avatar di John Doe

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     John Doe non è in linea
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    Predefinito Urgente: recesso contratto online acquisto abarth, per cambio modello

    Buon giorno a tutti, ho recentemente deciso di acquistare una seconda abarth 595, ho trovato un modello che mi interessava su autoscout24, una Pista.
    Il contratto prevede la permuta di un'altra vettura, valutata molto bene.
    Trovato l'accordo mi sono fatto mandare il contratto via email, che ho firmato e rispedito al mittente.
    Fin qui tutto bene.
    Dopo 24h una bellissima notizia, un'entrata inaspettata e quindi subito l'idea di spostarmi verso l'acquisto di una Competizione, visto l'aumento del budget.

    Chiamo il venditore sicuro che non ci sarebbero stati problemi (gli davo ancora più soldi, lui avrebbe avuto maggiore guadagno), invece mi dice che la macchina ormai l'ha pagata e che non può cambiare il contratto, ma come?
    Al momento non dico niente, perchè non volevo uno scontro verbale al telefono e prima volevo informarmi bene, anche se già sò che il consumatore ha diritto di recedere da un contratto stipulato fuori da i locali commerciali entro 10gg lavorativi e addirittura 14gg per quelli stipulati online.

    La Competizione è una macchina che il venditore ha in concessionario, alla quale applica uno sconto da paura, proprio per una promozione a stock.
    La Pista è una vettura sempre pronta consegna, ma non a magazzino, credo che sia nel circuito fiat, quindi non sò se effettivamente l'abbia acquistata o non abbia semplicemente voglia di rompersi le scatole a fare un cambio.

    Ora ovviamente, visto il mio budget maggiore, non mi accontento di una Pista, voglio il massimo, mi sembra abbastanza comprensibile, piuttosto rinuncio all'acquisto e mi rifaccio dare la caparra di 500 euro, come previsto dalle normative dei contratti stipulati online

    Avete consigli su come procedere?

    Grazie a chiunque interverrà

  2. #2
    L'avatar di bendan78

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     bendan78 non è in linea
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    Quote Originariamente inviata da John Doe Visualizza il messaggio
    Buon giorno a tutti, ho recentemente deciso di acquistare una seconda abarth 595, ho trovato un modello che mi interessava su autoscout24, una Pista.
    Il contratto prevede la permuta di un'altra vettura, valutata molto bene.
    Trovato l'accordo mi sono fatto mandare il contratto via email, che ho firmato e rispedito al mittente.
    Fin qui tutto bene.
    Dopo 24h una bellissima notizia, un'entrata inaspettata e quindi subito l'idea di spostarmi verso l'acquisto di una Competizione, visto l'aumento del budget.

    Chiamo il venditore sicuro che non ci sarebbero stati problemi (gli davo ancora più soldi, lui avrebbe avuto maggiore guadagno), invece mi dice che la macchina ormai l'ha pagata e che non può cambiare il contratto, ma come?
    Al momento non dico niente, perchè non volevo uno scontro verbale al telefono e prima volevo informarmi bene, anche se già sò che il consumatore ha diritto di recedere da un contratto stipulato fuori da i locali commerciali entro 10gg lavorativi e addirittura 14gg per quelli stipulati online.

    La Competizione è una macchina che il venditore ha in concessionario, alla quale applica uno sconto da paura, proprio per una promozione a stock.
    La Pista è una vettura sempre pronta consegna, ma non a magazzino, credo che sia nel circuito fiat, quindi non sò se effettivamente l'abbia acquistata o non abbia semplicemente voglia di rompersi le scatole a fare un cambio.

    Ora ovviamente, visto il mio budget maggiore, non mi accontento di una Pista, voglio il massimo, mi sembra abbastanza comprensibile, piuttosto rinuncio all'acquisto e mi rifaccio dare la caparra di 500 euro, come previsto dalle normative dei contratti stipulati online

    Avete consigli su come procedere?

    Grazie a chiunque interverrà
    In teoria credo che al massimo tu possa perdere la caparra. La caparra esiste apposta per questi casi.
    Spero che tu risolva col minor danno possibile e spero ovviamente che tu riesca a prendere la Compe

  3. #3

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     francesco979 non è in linea
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    Ciao a mio avviso hai tutto il diritto per recedere....le esclusioni a tale diritto sono disciplinate all' art 59 del codice del consumo ed è elencazione tassativa.tu formalizza il recesso,spetta al venditore a distanza dimostrare di aver già sostenuto spese per immatricolazione e soprattutto quando avrebbe immatricolato auto!
    Ti saluto

  4. #4
    L'avatar di Cl@udio

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     Cl@udio non è in linea
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    Quote Originariamente inviata da John Doe Visualizza il messaggio
    Buon giorno a tutti, ho recentemente deciso di acquistare una seconda abarth 595, ho trovato un modello che mi interessava su autoscout24, una Pista.
    Il contratto prevede la permuta di un'altra vettura, valutata molto bene.
    Trovato l'accordo mi sono fatto mandare il contratto via email, che ho firmato e rispedito al mittente.
    Fin qui tutto bene.
    Dopo 24h una bellissima notizia, un'entrata inaspettata e quindi subito l'idea di spostarmi verso l'acquisto di una Competizione, visto l'aumento del budget.

    Chiamo il venditore sicuro che non ci sarebbero stati problemi (gli davo ancora più soldi, lui avrebbe avuto maggiore guadagno), invece mi dice che la macchina ormai l'ha pagata e che non può cambiare il contratto, ma come?
    Al momento non dico niente, perchè non volevo uno scontro verbale al telefono e prima volevo informarmi bene, anche se già sò che il consumatore ha diritto di recedere da un contratto stipulato fuori da i locali commerciali entro 10gg lavorativi e addirittura 14gg per quelli stipulati online.

    La Competizione è una macchina che il venditore ha in concessionario, alla quale applica uno sconto da paura, proprio per una promozione a stock.
    La Pista è una vettura sempre pronta consegna, ma non a magazzino, credo che sia nel circuito fiat, quindi non sò se effettivamente l'abbia acquistata o non abbia semplicemente voglia di rompersi le scatole a fare un cambio.

    Ora ovviamente, visto il mio budget maggiore, non mi accontento di una Pista, voglio il massimo, mi sembra abbastanza comprensibile, piuttosto rinuncio all'acquisto e mi rifaccio dare la caparra di 500 euro, come previsto dalle normative dei contratti stipulati online

    Avete consigli su come procedere?

    Grazie a chiunque interverrà
    Il venditore dovrebbe avere l’intelligenza di farti cambiare modello, conviene anche a lui!
    A me è successa la stessa cosa tua, ordinata Turismo a inizio agosto, a fine agosto cambio idea, il venditore mi fa dapprima qualche storia dicendomi che è troppo tardi perchè è stata avviata la produzione, poi contatta il management e mi acconsente di rifare il contratto per la Competizione.
    Una Turismo identica a quella che avevo ordinato l’ho poi vista in autosalone al ritiro della mia, stessi identici dettagli e accessori né più né meno, sarà stata proprio quella?
    Comunque cerca di convincere il venditore, 500 euro regalati per favore no!
    Abarth 595 Competizione 180CV

  5. #5
    L'avatar di bendan78

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     bendan78 non è in linea
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    Si ma la caparra esiste proprio per questi casi.....poi se il venditore vuole essere estremamente gentile (e tenersi il cliente) non prende i 500 euro, altrimenti credo proprio che sia un diritto del venditore tenersi la caparra nel caso di recesso del contratto da parte del mancato acquirente.

  6. #6
    L'avatar di John Doe

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     John Doe non è in linea
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    Prima di tutto grazie a tutti

    Quote Originariamente inviata da bendan78 Visualizza il messaggio
    Si ma la caparra esiste proprio per questi casi.....poi se il venditore vuole essere estremamente gentile (e tenersi il cliente) non prende i 500 euro, altrimenti credo proprio che sia un diritto del venditore tenersi la caparra nel caso di recesso del contratto da parte del mancato acquirente.
    Diritto di recesso: cos’è e come funziona
    La compravendita di beni di consumo è quanto di più quotidiano ed ordinario ci sia, seppur la stragrande maggioranza dei consumatori non sappia con esattezza quali siano i diritti e le tutele a loro disposizione.

    Sia il Codice del Consumo (D.lgs. n. 206/2005) che il Codice Civile prevedono tutele a favore dei consumatori, a seconda del luogo in cui si perfezioni la transazione commerciale.
    Nel caso di compravendita a distanza (cd. “Contratti negoziati fuori dei locali commerciali”), come gli acquisti online, è riconosciuta al consumatore una serie di diritti supplementari rispetto a quelli previsti dalla disciplina ordinaria.

    Basti pensare al diritto di recesso ad nutum (senza fornire alcuna spiegazione al venditore) e/o al diritto a ricevere tutte le informazioni utili in proposito ben prima della conclusione dell’accordo negoziale (art. 47).

    Ambito di applicazione
    Il diritto di recesso può essere esercitato, come detto, solo in relazione ai contratti di compravendita di beni o servizi, conclusi a distanza, ovvero fuori dai locali commerciali, tra consumatore e professionista, e solo dal primo nei confronti del secondo, non viceversa.

    Il diritto di recesso si applica invece solo alla compravendita tra un professionista/venditore e il consumatore finale.

    Le garanzie previste dal Codice del Consumo non sono riconosciute nel momento in cui la transazione, seppur conclusa a distanza, veda il consumatore acquistare con partita IVA, in quanto in questo caso è un cliente professionista e non un consumatore finale.

    Il venditore deve sempre farsi carico dell’obbligo di comunicare al consumatore la facoltà di esercitare il diritto di recesso.

    Il diritto di recesso è irrinunciabile e non assoggettabile a penali o limitazioni. Il suo esercizio non è limitato alle ipotesi di giusta causa, poiché il consumatore può esercitare il diritto di recesso senza essere tenuto a fornire alcuna spiegazione circa i motivi e le cause per cui intende sciogliere il contratto. Ogni clausola contraria, eventualmente presente, sarebbe da considerarsi nulla.

    Come esercitare il diritto di recesso
    Il diritto di recesso si esercita con l’invio entro il termine di quattordici (14) giorni di una comunicazione scritta alla sede del professionista mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. È possibile inviare la comunicazione, entro lo stesso termine, anche mediante telegramma, telex, posta elettronica e fax, a condizione che sia confermata mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro le quarantotto ore successive.

    Nella raccomandata è sufficiente inserire i propri dati, quelli relativi all’ordine e all’acquisto effettuati, comunicando l’intenzione di recedere dal contratto, con l’intimazione di restituire il prezzo pagato entro il termine tassativo di 30 giorni.

    Qualora nell’informativa riguardante il diritto di recesso o nell’offerta di vendita o nelle clausole di contratto, ciò sia espressamente previsto, il consumatore può esercitare il diritto di recesso procedendo alla diretta ed immediata restituzione del bene, senza l’onere della preventiva comunicazione.

    Chiaramente il consumatore sarà liberato ed avrà diritto alla restituzione di quanto pagato al professionista, al netto delle spese di consegna e rispedizione (sempre a carico del consumatore), solamente dal momento in cui il venditore, controllata la merce ed attestatane l’integrità e la perfetta corrispondenza a quanto venduto, confermerà il tutto.

    Il rimborso deve avvenire gratuitamente, nel minor tempo possibile e in ogni caso entro trenta giorni dalla data in cui il professionista è venuto a conoscenza dell’esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore. Le somme si intendono rimborsate nei termini qualora vengano effettivamente restituite, spedite o riaccreditate con valuta non posteriore alla scadenza del termine precedentemente indicato.

    Termini per l’esercizio del diritto
    Il diritto di recesso può essere esercitato dal momento della conclusione del contratto fino a quattordici giorni dopo il ricevimento della merce (art. 65 Codice del Consumo). Nel caso in cui il professionista non abbia soddisfatto, per i contratti o le proposte contrattuali negoziati fuori dei locali commerciali gli obblighi di informazione il termine per l’esercizio del diritto di recesso è, rispettivamente, di sessanta o di novanta giorni e decorre, per i beni, dal giorno del loro ricevimento da parte del consumatore, per i servizi, dal giorno della conclusione del contratto.

    Diritto di recesso per l’acquisto con credito al consumo
    Qualora il bene sia stato acquistato, in tutto o in parte, con l’ausilio di un credito che il professionista o un terzo abbiano concesso al consumatore, l’esercizio del diritto di recesso risolve di diritto anche il contratto per la concessione del credito. Anche in questo caso, al consumatore non può essere addebitata alcuna penale per il recesso, né alcun obbligo conseguente. A tal fine, anche nell’ipotesi in cui il credito sia stato prestato da un terzo, l’obbligo di informare il terzo dell’avvenuto recesso da parte del consumatore, non grava sul consumatore, ma sul professionista.

    Esclusioni
    Non esiste il diritto di recesso per le vendite a distanza:

    di strumenti finanziari;
    tramite distributori automatici;
    tramite telefono pubblico;
    per la costruzione e acquisto di beni immobili (per i contratti di locazione a distanza esiste invece il diritto di recesso);
    per la fornitura di prodotti alimentari o di uso domestico corrente consegnati con scadenza regolare;
    di servizi relativi all’alloggio, ai trasporti, alla ristorazione, al tempo libero, quando è prevista una data o un periodo determinato per la fornitura (per esempio con prenotazione);
    di servizi la cui esecuzione sia iniziata prima di 10 giorni lavorativi;
    di beni e servizi il cui prezzo è legato al tasso di interesse e non può essere controllato dal venditore;
    di beni confezionati su misura o personalizzati
    di prodotti audiovisivi o software sigillati aperti dal consumatore (per esempio un DVD sigillato);
    di giornali, riviste e periodici;
    di servizi di scommesse e lotterie.

    Fatta questa premessa (vedi parte evidenziata) è chiaro che il venditore non ha nessun diritto di tenersi la caparra e io farò tutto quello che è in mio potere per non lasciargli neanche un euro, mica sono Babbo Natale.
    Io l'ho chiamato 24h dopo la firma del contratto avvenuto online, via email (lo ribadisco per chiarezza, non sono mai stato da loro, non li ho mai neanche visti), chiedendo di sostituire la vettura che non era una ordinata su misura, ma già esistente, con una di livello superiore, mica voglio recedere dal contratto anche se avrei tutto il diritto di farlo, senza rimetterci un euro!), quindi nomn vedo dove stia il problema...se non mi accontenta, salta tutto,

    La vettura non è ancora immatricolata, perchè me l'ha detto lui stesso.

    Stamattina l'ho contattato, stò aspettando che mi richiami per vedere come concludere, spero bene e senza scontri
    Facciamo valere i nostri diritti, che non bisogna farsi sempre prendere per il cul@

    Io ho aperto la discussione, non perchè ho dubbi su cosa dica la legge, la legge è chiarissima in merito, ma per sapere se qualcuno ha esperienza su come procedere, che sò mandare subito raccomandata di recesso, aspettare che il venditore sbollisca e ceda...non è ho idea

    Grazie ancora, vi aggiorno

  7. #7
    L'avatar di bendan78

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    Prima di tutto grazie a tutti



    Diritto di recesso: cos’è e come funziona
    La compravendita di beni di consumo è quanto di più quotidiano ed ordinario ci sia, seppur la stragrande maggioranza dei consumatori non sappia con esattezza quali siano i diritti e le tutele a loro disposizione.

    Sia il Codice del Consumo (D.lgs. n. 206/2005) che il Codice Civile prevedono tutele a favore dei consumatori, a seconda del luogo in cui si perfezioni la transazione commerciale.
    Nel caso di compravendita a distanza (cd. “Contratti negoziati fuori dei locali commerciali”), come gli acquisti online, è riconosciuta al consumatore una serie di diritti supplementari rispetto a quelli previsti dalla disciplina ordinaria.

    Basti pensare al diritto di recesso ad nutum (senza fornire alcuna spiegazione al venditore) e/o al diritto a ricevere tutte le informazioni utili in proposito ben prima della conclusione dell’accordo negoziale (art. 47).

    Ambito di applicazione
    Il diritto di recesso può essere esercitato, come detto, solo in relazione ai contratti di compravendita di beni o servizi, conclusi a distanza, ovvero fuori dai locali commerciali, tra consumatore e professionista, e solo dal primo nei confronti del secondo, non viceversa.

    Il diritto di recesso si applica invece solo alla compravendita tra un professionista/venditore e il consumatore finale.

    Le garanzie previste dal Codice del Consumo non sono riconosciute nel momento in cui la transazione, seppur conclusa a distanza, veda il consumatore acquistare con partita IVA, in quanto in questo caso è un cliente professionista e non un consumatore finale.

    Il venditore deve sempre farsi carico dell’obbligo di comunicare al consumatore la facoltà di esercitare il diritto di recesso.

    Il diritto di recesso è irrinunciabile e non assoggettabile a penali o limitazioni. Il suo esercizio non è limitato alle ipotesi di giusta causa, poiché il consumatore può esercitare il diritto di recesso senza essere tenuto a fornire alcuna spiegazione circa i motivi e le cause per cui intende sciogliere il contratto. Ogni clausola contraria, eventualmente presente, sarebbe da considerarsi nulla.

    Come esercitare il diritto di recesso
    Il diritto di recesso si esercita con l’invio entro il termine di quattordici (14) giorni di una comunicazione scritta alla sede del professionista mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. È possibile inviare la comunicazione, entro lo stesso termine, anche mediante telegramma, telex, posta elettronica e fax, a condizione che sia confermata mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro le quarantotto ore successive.

    Nella raccomandata è sufficiente inserire i propri dati, quelli relativi all’ordine e all’acquisto effettuati, comunicando l’intenzione di recedere dal contratto, con l’intimazione di restituire il prezzo pagato entro il termine tassativo di 30 giorni.

    Qualora nell’informativa riguardante il diritto di recesso o nell’offerta di vendita o nelle clausole di contratto, ciò sia espressamente previsto, il consumatore può esercitare il diritto di recesso procedendo alla diretta ed immediata restituzione del bene, senza l’onere della preventiva comunicazione.

    Chiaramente il consumatore sarà liberato ed avrà diritto alla restituzione di quanto pagato al professionista, al netto delle spese di consegna e rispedizione (sempre a carico del consumatore), solamente dal momento in cui il venditore, controllata la merce ed attestatane l’integrità e la perfetta corrispondenza a quanto venduto, confermerà il tutto.

    Il rimborso deve avvenire gratuitamente, nel minor tempo possibile e in ogni caso entro trenta giorni dalla data in cui il professionista è venuto a conoscenza dell’esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore. Le somme si intendono rimborsate nei termini qualora vengano effettivamente restituite, spedite o riaccreditate con valuta non posteriore alla scadenza del termine precedentemente indicato.

    Termini per l’esercizio del diritto
    Il diritto di recesso può essere esercitato dal momento della conclusione del contratto fino a quattordici giorni dopo il ricevimento della merce (art. 65 Codice del Consumo). Nel caso in cui il professionista non abbia soddisfatto, per i contratti o le proposte contrattuali negoziati fuori dei locali commerciali gli obblighi di informazione il termine per l’esercizio del diritto di recesso è, rispettivamente, di sessanta o di novanta giorni e decorre, per i beni, dal giorno del loro ricevimento da parte del consumatore, per i servizi, dal giorno della conclusione del contratto.

    Diritto di recesso per l’acquisto con credito al consumo
    Qualora il bene sia stato acquistato, in tutto o in parte, con l’ausilio di un credito che il professionista o un terzo abbiano concesso al consumatore, l’esercizio del diritto di recesso risolve di diritto anche il contratto per la concessione del credito. Anche in questo caso, al consumatore non può essere addebitata alcuna penale per il recesso, né alcun obbligo conseguente. A tal fine, anche nell’ipotesi in cui il credito sia stato prestato da un terzo, l’obbligo di informare il terzo dell’avvenuto recesso da parte del consumatore, non grava sul consumatore, ma sul professionista.

    Esclusioni
    Non esiste il diritto di recesso per le vendite a distanza:

    di strumenti finanziari;
    tramite distributori automatici;
    tramite telefono pubblico;
    per la costruzione e acquisto di beni immobili (per i contratti di locazione a distanza esiste invece il diritto di recesso);
    per la fornitura di prodotti alimentari o di uso domestico corrente consegnati con scadenza regolare;
    di servizi relativi all’alloggio, ai trasporti, alla ristorazione, al tempo libero, quando è prevista una data o un periodo determinato per la fornitura (per esempio con prenotazione);
    di servizi la cui esecuzione sia iniziata prima di 10 giorni lavorativi;
    di beni e servizi il cui prezzo è legato al tasso di interesse e non può essere controllato dal venditore;
    di beni confezionati su misura o personalizzati
    di prodotti audiovisivi o software sigillati aperti dal consumatore (per esempio un DVD sigillato);
    di giornali, riviste e periodici;
    di servizi di scommesse e lotterie.

    Fatta questa premessa (vedi parte evidenziata) è chiaro che il venditore non ha nessun diritto di tenersi la caparra e io farò tutto quello che è in mio potere per non lasciargli neanche un euro, mica sono Babbo Natale.
    Io l'ho chiamato 24h dopo la firma del contratto avvenuto online, via email (lo ribadisco per chiarezza, non sono mai stato da loro, non li ho mai neanche visti), chiedendo di sostituire la vettura che non era una ordinata su misura, ma già esistente, con una di livello superiore, mica voglio recedere dal contratto anche se avrei tutto il diritto di farlo, senza rimetterci un euro!), quindi nomn vedo dove stia il problema...se non mi accontenta, salta tutto,

    La vettura non è ancora immatricolata, perchè me l'ha detto lui stesso.

    Stamattina l'ho contattato, stò aspettando che mi richiami per vedere come concludere, spero bene e senza scontri
    Facciamo valere i nostri diritti, che non bisogna farsi sempre prendere per il cul@

    Io ho aperto la discussione, non perchè ho dubbi su cosa dica la legge, la legge è chiarissima in merito, ma per sapere se qualcuno ha esperienza su come procedere, che sò mandare subito raccomandata di recesso, aspettare che il venditore sbollisca e ceda...non è ho idea

    Grazie ancora, vi aggiorno
    In questo caso allora cercherei di mettere il più possibile nero su bianco, cioè gli scriverei una raccomandata oppure una PEC, in maniera che ti resti in mano un documento ufficiale e con data certa (la semplice email credo che non basti)

  8. #8
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    In questo caso allora cercherei di mettere il più possibile nero su bianco, cioè gli scriverei una raccomandata oppure una PEC, in maniera che ti resti in mano un documento ufficiale e con data certa (la semplice email credo che non basti)
    Ciao e grazie per l'attenzione


    Spulciando il contratto che ho firmato, ho trovato questo:
    9. DIRITTO DI RECESSO
    Nel caso in cui l'ordine sia stato sottoscritto fuori dai locali commerciali del Venditore, in conformità alle applicabili disposizioni di legge, il Cliente ha il diritto di recedere, dandone comunicazione scritta al Venditore entro quattordici giorni dalla data di consegna dell'autoveicolo. Il diritto di recesso potrà essere esercitato dal Cliente mediante comunicazione contenente dichiarazione esplicita della propria decisione di esercitare il diritto di recesso da effettuarsi a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o a mezzo posta elettronica da inviarsi al Venditore.
    Ora io la macchina neanche l'ho ancora vista, figuriamoci, qui si parla addirittura di recedere dal contratto dopo aver ritirato già l'auto e lo scrivono esplicitamente loro (anche se è la legge a dirlo), pertanto non vedo particolari problemi nel sostituire il contratto vecchio, con uno nuovo, per giunta aggiungendoci quasi il doppio di soldi.

    Ogni tanto mi stupisco delle politiche aziendali di certe concessionarie, già c'è crisi, ma così si danno la zappa sui piedi da soli.
    Sarei veramente tentato dal recedere dal contratto e comprare altrove la vettura, ma essendo persona ragionevole, aspetto di sentire il venditore, anche perchè si è dimostrato sino ad oggi, persona squisita e disponibile.

    Rimane il dubbio sul deposito cauzionale, non tanto sulla restituzione che rimane per legge obbligatoria, ma perchè da quello che ci capisco io, si entra nell'ambito del civile, quindi diventa una crociata riavere i soldi se il venditore si impunta.
    Staremo a vedere

    Se qualcuno ha esperienza in merito, sono tutto orecchie

  9. #9
    L'avatar di Cl@udio

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    Rimane il dubbio sul deposito cauzionale, non tanto sulla restituzione che rimane per legge obbligatoria, ma perchè da quello che ci capisco io, si entra nell'ambito del civile, quindi diventa una crociata riavere i soldi se il venditore si impunta.
    Se si impunta avvii un decreto ingiuntivo, poi pagherà quelli + interessi + spese legali.
    Intanto lettera raccomandata con ricevuta di ritorno al più presto, fai una fotocopia della lettera prima di spedirla e conservala, insieme alla ricevuta delle poste ed alla cartolina che ti tornerà indietro.
    Abarth 595 Competizione 180CV

  10. #10
    L'avatar di John Doe

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    Appena sentito il venditore, c'è tutta la volontà di modificare il contratto, non credo ci saranno problemi.
    Mi stò già sbrodolando avevo una Turismo, stavo per prendere una Pista, ma all'improvviso eccoti apparire una Competizione, sarà un lungo week-end di paura

    Vi aggiorno

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  5. Clausole particolari contratto acquisto...
    Da isabella nel forum Discussioni generali
    Risposte: 4
    Ultimo messaggio: 23/06/2008, 16:02:19

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