Link all'articolo completo: L’ESP non serve? Chiedetelo ai Campioni [omniauto.it]
L’articolo che riportiamo in seguito non è scritto con mano nostra ma vogliamo segnalarlo siccome si parla di sicurezza stradale, in particolare sul dispositivo ESP, che da sempre vogliamo di serie su tutte le 500 e non solo su Abarth e 1.4.
Per comodità riportiamo in toto la parte riguardante l’ESP. Per video e foto vi rimandiamo alla pagina del sito omniauto.it.
Agili sul ring, sanno guardare fisso negli occhi un avversario mentre impugnano una racchetta o brandiscono un fioretto ed hanno l’agilità giusta per vincere con una schiacciata o guadagnarsi l’Oro alle Olimpiadi tuffandosi da un trampolino di tre metri. Eppure anche campionesse come Margherita Granbassi, Paola Pezzo, Mara Santangelo, Diana Bianchedi, Annamaria Marasi, Fabrizia D’Ottavio, Francesca Dallapé, Giovanna Trillini, Alessia Arisi e Maria Moroni sono rimaste a bocca aperta provando la reale efficacia dell’ESP. Questo dispositivo di sicurezza, studiato per correggere le manovre dei piloti più attenti, è ancora purtroppo largamente sottovalutato. Inoltre, sebbene si stia diffondendo, resta ancora “raro” sulle city-car (che rappresentano circa il 70% del mercato e sono guidate soprattutto da donne). Per questo Bosch, all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie per la sicurezza auto, ha voluto mettere alla prova le campionesse italiane dello sport presso l’Autodromo di Monza, dimostrando che nemmeno donne di grande autocontrollo e di indubbia prontezza di riflessi, come le atlete professioniste, possono fare a meno di simili sistemi di sicurezza. Si pensi che se l’ESP fosse introdotto in modo capillare sul mercato, solo in Europa si potrebbero salvare oltre 4mila vite ed evitare 100mila incidenti stradali, con un risparmio sui costi sociali di oltre 10 miliardi di euro. Ecco quindi che per l’occasione le campionesse sono diventate pilote Bosch per un giorno e si sono misurate con le diverse situazioni di emergenza appositamente simulate e con i test in pista al fianco di guidatori esperti.
LE IMPRESSIONI DI GUIDA
Diverse tra loro per aspetto fisico e disciplina sportiva, le campionesse si sono distinte tutte per lo stesso grande entusiasmo e la voglia di imparare. Attente a lezione, durante la mattinata (anche se le prime file sono rimaste vuote come a scuola), sulla pista hanno dimostrato grande impegno. “Non è facile guidare senza ESP“, ha detto Paola Pezzo (Mountain Bike, specialità cross country, disciplina nella quale è due volte olimpionica, 1996-2000). Margherita Granbassi (Scherma, oro nel fioretto individuale e argento a squadre ai Mondiali di Torino del 2006 e argento nel fioretto individuale ai Mondiali di San Pietroburgo nel 2007) si è invece subito accorta di ciò che accomuna lo sport alla guida sicura: il rispetto per gli altri e la concentrazione. Molti esercizi in pista infatti hanno richiesto grande impegno. Durante ad esempio la prova della frenata di emergenza Alessia Arisi ha confessato di essersi impegnata moltissimo, soprattutto all’inizio, quando si è resa conto che basta un attimo per perdere il controllo dell’auto (Tennis Tavolo, otto titoli italiani tra il 1988 e il 2001). Gli esercizi però, spiegati e assistiti dai piloti professionsti di guida sicura, hanno anche divertito molto le sportive, nonché il “padrino” d’eccezione Antonio Rossi (Canoista italiano, campione olimpico e mondiale nel Kayak.). Maria Moroni (Pugile italiana che detiene alcuni primati del pugilato femminile nel nostro Paese) ne ha ripetuti alcuni diverse volte, mentre l’entusiamo di Giovanna Trillini (Scherma, Oro e Bronzo a Sydney nel 2000 e Argento all’Olimpiade di Atene 2004) era incontenibile. Letteralmente “agguerrita” Mara Santangelo (Tennis, vincitrice in doppio Grand Slam “Roland Garros” nel 2007 e vincitrice Campionato del Mondo “Fed Cup” nel 2007). Lei, che dice di avere una grande passione per le auto e le moto, non si è fermata un attimo, scalpitando per arrivare al traguardo di fine giornata: guidare una Ferrari sul Circuito di Monza.