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Discussione: [ITINERARI] In viaggio comn Scarlett - Savoia Francese

  1. #1
    L'avatar di muccarolo

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    Instagramm “Scarlett500c” #InViaggioConScarlett

    Ciao a tutti, è passato un po' di tempo dal mio ultimo racconto di viaggio. Sono stato molto preso dal lavoro e non c’è stato molto tempo per viaggiare. Ma approfittando di un momento di quiete a lavoro, sono riuscito a prendermi un lunedì di ferie e fare un piccolo itinerario che desideravo fare da un pò: la Savoia francese.

    Abitando nel canavese, a nord di Torino, con il confine a portata di mano tutto è abbastanza vicino e tre giorni sono perfetti. Il viaggio ha poche tappe ma grazie all’itinerario rigorosamente senza autostrade o strade a pagamento, il viaggio stesso per varietà di paesaggi regala molto. L’itinerario sarà quindi Ciriè (TO), Passo del piccolo San Bernardo, Annecy (Francia) , Lago di Annecy, Chambery (Francia), colle del Galibier (La route des Grandes Alpes), Passo di Moncenisio, Ciriè
    Naturalmente il viaggio è stato fatto in compagnia di “Scarlett” la nostra infaticabile 500c mossa da un glorioso multijet 95cv che come al solito si è dimostrato un infaticabile viaggiatore e piuttosto paro nei consumi, che non è mai andato in affanno anche negli impegnativi passi di montagna che abbiamo affrontato.

    Venerdì sera all’autolavaggio Una tirata a lucido prima del viaggio è d’obbligo. Faccio anche il pieno per essere sicuro di non perdere tempo l’indomani mattina.

    PARTENZA: Il sabato mattina, dopo aver caricato, partiamo alla buon’ora. Per le 8.30 siamo già in macchina. A dispetto delle settimane precedenti il tempo è bello e incrociamo le dita perché regga. Fuori ci sono 20 gradi, il sole splende e quindi approfittiamo di avere un cabrio. Drop top e via con il vento tra i capelli

    La strada che ci porta in Val d’Aosta costeggia l’autostrada ma passa per innumerevoli paesini e alle pendici delle prime montagne i colori sono bellissimi e entrati in Val d’Aosta dobbiamo sforzarci di ricordarci che la strada è ancora lunga per non fermarci in ogni paesino.


    Il forte di Bard in Val d'Aosta

    LA THUILLE La prima vera fermata è la Thuile.. L’ultimo centro abitato un po' rilevante prima del passo del piccolo San Bernardo. Arrivando avevamo notato un cartellone luminoso che riportava la strada chiusa nella parte francese. Strano il girono prima su internet il passo era dato come aperto dal almeno un paio di giorni. Decidiamo quindi di fermarci e chiedere informazioni all’ufficio turistico. Ci confermano che il passo è aperto ma che la strada è chiusa dalle 13.45 fino alle 15 per una gara ciclistica francese ( il Delfinato ndr). E’ solo mezzogiorno, la strada non è molta e su consiglio dello stesso ufficio turistico ci rimettiamo in viaggio. Dovremmo avere tempo per arrivare in Francia abbondantemente prima della chiusura anche calcolando delle soste. Ripartiamo fiduciosi non prima di un caffè aver chiesto informazioni alla barista su strani cartelloni in paese. Si sono esattamente quello che rappresentano: ovvero in paese ci sarà un grande torneo di combattimento tra capre. Divertiti e un po' rammaricati di non poter assistervi riprendiamo la strada. Tutto è eccezionale. Il panorama è incredibile. Mano mano che si sale compare la neve, fino a quando non ci si trova a passare letteralmente a passare sulla strada liberata mentre ai lati ci sono due muri di neve. Lungo la strada ci fermiamo per fare foto. Ci fermiamo anche al passo per fare delle foto e comprare un adesivo del passo on la quota stampata sopra 2188 metri.


    La strada per il passo del piccolo San Bernardo attraverso i muri di neve


    Scarlett scappottata in quota


    Il piccolo San Bernardo

    LA THUILLE.. PT2. Archiviate le foto ricordo con le sculture in legno dei San Bernardo ci lanciamo in discesa per raggiungere la Francia. Sorridiamo per la mancanza assoluta di guard rail sul versante francese. Arrivati aun certo punto il dramma. Strada sbarrata. Guardiamo l’orario. E’ prima delle 13. Chiediamo spiegazioni. Ci rispondono che no, in Italia non hanno capito niente e che la strada era chiusa dalle 7 am fino alle 7pm. Dopo un momento stupore constatiamo che non possiamo fare molto. La strada è chiusa. Facendo un breve calcolo è comunque possibile raggiungere in tempo l’albergo dopo la riapertura. Così penso che sono in vacanza, non mi inalbero e giro la macchina. Naturalmente andando via invoco Materazzi, Grosso e il 2006 era dovuto . Torniamo a La Thuille e cerchiamo di vedere il lato positivo. Prima di tutto siamo attrezzati. Abbiamo dei sandwich acqua e uno zaino. E dal paese partono molti sentieri. Cosi dopo aver mangiucchiato qualcosa in paese in un’area attrezzata seguiamo un sentiero con l’obbiettivo di tirare tardi. C’è poco da fare le alpi sono bellissime e il paesaggio stupendo. Siamo quasi contenti che la strada fosse chiusa. Ne approfittiamo anche per visitare meglio il paese. A un certo punto visto che il sentiero in certi punti costeggia la strada che va al passo, iniziamo a vedere auto che scendono ma che non abbiamo visto salire. Capiamo che il passo è stato riaperto prima delle 7pm. Cosi torniamo alla macchina e rifacciamo la strada.


    Sentieri a La Thuille

    ANNECY. Sta volta va tutto liscio e percorriamo le strade francesi senza problemi. Notiamo come il paesaggio cambia improvvisamente cambiando versante. Si passa d amontagne abbastanza spoglie di alberi a montagne ricoperte di foreste. Purtroppo lo stop della gara ci fa saltare lo stop ad Albertville e proseguiamo verso Annecy dove ci accolgono una coppia di parapendio che fa acrobazia  Albergo, doccia veloce e via a cena. Sono circa le 20. Annecy è una deliziosa cittadina con un centro storico medioevale che si affaccia su lago a cui dà il nome. La città vecchia è piena di canali. Mangiamo in un ristorante sulla riva del canale principale, facciamo poi un giro e solo allora, travolti dalla stanchezza ci accorgiamo della quantità di sole che abbiamo preso. Abbiamo sempre viaggiato con capotte abbassata e con 20 gradi costanti perché continuavamo a salire. Non sentivamo quindi che ci stavamo bruciando. Io soprattutto perché Simona, la mia compagna di viaggio e di vita, era stata previdente e si era in cremata. Torniamo a letto distrutti. Il mattino dopo ci svegliamo di buon’ora per fare colazione in città. L’indomani, arrivati in cento, ci ritroviamo in mezzo al mercato della domenica con una calca allucinante. Purtroppo Annecy è molto famosa e molto turistica e il giorno di mercato letteralmente non ti muovi. Consumiamo la colazione e a fatica ci muoviamo per un giro in città. Il centro comunque rimane molto bello, pieno di edifici medioevali. Saliamo fino al castello ma decidiamo di non entrare. Il prezzo abbastanza elevato unito al fatto che dentro ci sono solo mostre folkloristiche perché dell’arredo e delle stanze originali non è rimasto niente ci fa desistere. Preferiamo investire i soldi per mangiare. Torniamo verso il lago e facciamo una passeggiata sulla banchina e le spiagge.


    Annecy


    Annecy


    Annecy

    CHAMBERY. Ripartiamo da Annecy e con una strada molto meno interessante del giorno prima cambiamo lago e ci spostiamo verso Chambery. Rimaniamo bloccati nel traffico sul lago presso a Aix-les-Bains ma riusciamo comunque ad arrivare in tempo al nostro Hotel… per un bagno in piscina. Sta volta internet ha fatto la magia. Siamo riusciti a prenotare in un Castello trasformato in un Hotel a 4 stelle. Abbiamo una suite tutta per noi con vasca e uso piscina. Il prezzo, per i servizi offerti è molto conveniente 96 euro + 3 euro di tasse turistiche. Normalmente sarebbe costata più di 200 euro. Cazzeggiando in piscina guardo soddisfatto Scarlett che nel parcheggio sottostante non sfigura affatto da parte a una SLK AMG. Non c’è niente da fare un cinquecentista preferirà sempre la sua 500 dopo aver sfruttato la piscina decidiamo di andare a vedere la città. Chambery è una città molto importante che all’epoca si giocò il ruolo di capitale della Savoia con Torino. La città vecchia è caratterizzata da palazzi medioevali. È presente un castello e una cattedrale. Per fortuna o purtroppo però la domenica qui è tutto chiuso. La città è deserta e possiamo godercela ma purtroppo è tutto chiuso. Ceniamo in un posto che oltre al piatto principale offre patate fritte e insalata no stop, finché non dici basta Io ho preso delle salsicce in un sugo di cipolla e vino tipiche della Savoia e Simona una specie di filetto. I prezzi sono anche piacevolmente sensibilmente più bassi di Annecy. Chambery è turisticamente più sottovalutata di Annecy per via della mancanza del lago in città ( ma comunque c’è n’è uno abbastanza vicino) ma l’ho trovata decisamente migliore per molti aspetti. Torniamo al nostro castello e ci addormentiamo con le nuvole in arrivo.


    On the road to Chambery


    Il nostro Catello


    La nostra piscina


    Chambery


    Chambery

    COL DE GALIBIER E LA ROUTE DES GRANDES ALPES La mattina seguente pioviggina e mentre facciamo colazione al nostro Chateau de Candie decidiamo il da farsi. Decidiamo di continuare comunque il viaggio come se niente fosse (tenendo chiusa la capotte però, fino ad ora rimasta sempre aperta ) e sperare per il meglio. In Albergo abbiamo trovato anche una cartina della Savoia con alcuni itinerari. In particolare ci ha attratto la “La route des Grandes Alpes”. A quanto pare una strada panoramica sulle Alpi. Decidiamo di seguirne un pezzo, almeno fin verso il confine italiano. La scelta si rivela super azzeccata. Le nuvole e la pioggia, lasciano il posto ad un sole splendente e alla possibilità di riaprire il tetto Seguaiamo la cartina che ci porta su una strada che si snoda per diversi paesini in centro valle per poi iniziare a salire. La strada sale fino al colle del Telegrafo, a quanto pare noto passaggio del Tour de France e prosegue verso il Col De Galibre. Il paesaggio è da lasciare senza fiato e la strada non è da meno se vi piace guidare. Penso che avrei dovuto avere più GoPro appese alla macchina. L’aria è limpidissima il paesaggio non so come definirlo da un punto di vista spaziale se non “profondo”. A perdita d’occhio colori e dettagli come poche volte se ne vedono. Facciamo molte foto ma davvero non rendono l’idea. Arriviamo in cima a quota 2600 metri circa fino a toccare le nuvole che avvolgono la cima. La temperatura cala fino a 12 gradi (a valle sono circa 30) e per far ele ultime foto indossiamo felpe e giacche a vento. Bisogna decidere se scollinare per Brianzone o tornare indietro. Optiamo per la seconda perché non vogliamo tornare in Italia troppo a sud e comunque la strada vale la pena di un secondo giro. Quello che più apprezziamo è la totale assenza di ciclisti e altre persone… è infatti lunedì e le strade sono tutte nostre. Scendiamo a valle e seguiamo per Torino. Il rientro si fa lungo il passo del Moncenisio e quando ormai pensavamo che la giornata fosse finita ecco che le Alpi regalano ancora emozioni. Anche qui paesaggi stupendi e marmotte ovunque (bisogna stare attenti a non investirle). Dopo le solite foto sul passo arriviamo rapidamente in val di Susa.


    Colle del Telegrafo



    Panorami del Col de Galibert


    Panorami del Col de Galibert


    Panorami del Col de Galibert


    Panorami del Col de Galibert


    ITALIA e FINE A Rivoli, sulla strada di cosa siamo accolti da una pesante grandinata. Fermo Scarlett sotto un albero sperando di salvare il salvabile. I chicci sono grossi e fanno un rumore terribile su carrozzeria e capotte. Intanto la strada si allaga sotto la bomba d’acqua e diverse macchine in movimento si fermano perché aspirano acqua. Riusciamo, tramite strade secondarie, in qualche modo a evitare il peggio e tornare a Ciriè. Fermo l’auto in garage. Momento della verità. Scendo dall’auto e… miracolo. Sembra abbiamo pescato il Jolly. Nessuna ammaccatura. Questo mi solleva molto. Nonostante l’assicurazione sono felice che la mia Scarlett sia bella integra.


    Passo del Moncenisio


    Passo del Moncenisio


    Passo del Moncenisio

    CONCLUSIONE. Il giro così come l’ho descritto è stato di circa 780 km, le ore di auto sono state 19 per un consumo di circa 19 km al litro di diesel. E’ stato molto positivo. Lo consiglio a tutti quelli che possono facilmente raggiungere la zona. L’ideale sarebbe fare tutta la La Route Des Grandes Alpes. Prossimamente…
    Come sempre la 500 cabrio si conferma una formidabile compagna di viaggio per queste avventure panoramiche se poi come me beneficiate dell’assetto tutte quelle curve si affrontano in scioltezza e divertendosi. Naturalmente invito tutti a rispettare le regole della strada e moderare le velocità su certe strade anche per i numerosi ciclisti e motociclisti che incontrerete lungo la strada. Ma vi assicuro che anche a passo lento le strade rimangono formidabili. Alla Prossima!!!! Come sempre a disposizione per ogni curiosità!

    Più foto e video su Instagramm “Scarlett500c” #InViaggioConScarlett
    Ultima modifica di muccarolo; 22/06/2018 a 00:41:12
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  2. #2
    L'avatar di muccarolo

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     muccarolo non è in linea
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    Ops... dimenticavo l'itinerario


    Ogni tanto sopra ho spagliato e ho scritto Col De Galibert in realtà è sempre Col de GALIBIER ma purtroppo non posso più modificarlo perchè passati i 10 minuti

    E aggiungo un paio di panoramiche dal Col de Galibier


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  3. #3
    L'avatar di giovans64

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    Complimenti @muccarolo per l'accurato reportage del viaggio, driving Scarlett, la tua 500 cabrio rossa, multijet. Così bello che mi sono andato a cercare le.. puntate precedenti. Sarebbe utile raggrupparle nella sezione “Off Topic”, ad esempio in “Viaggi e vacanze”, in considerazione del lavoro svolto, bello, completo e interessante anche per rendersi conto delle prestazioni del cinquino "at work". Tra le lamentele degli utenti, i mille problemi che affliggono la nostra beneamata, eccetera eccetera, l'articolo è stato come una gradita “boccata di aria fresca”.
    Alla prossima !

  4. #4
    L'avatar di ilmat

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     ilmat non è in linea
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    Bellissimo itinerario, l’ho letto con piacere dopo averlo seguito integralmente su Instagram dove seguo volentieri le avventure di Scarlett
    500L trekking 1.3 95 cv verde toscana + pack confort + sensori di parcheggio + ruotino

  5. #5

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     5tefan00 non è in linea
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    Grigio Campovolo

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    Letto tutto! Complimenti per il report e per il viaggio, posti davvero belli! E hai fatto venire voglia, come se ce ne fosse bisogno, di viaggiare!! E, perchè no, magari di una cabrio

  6. #6
    L'avatar di muccarolo

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     muccarolo non è in linea
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    Grazie a tutti! Nei prossimi giorni cercherò un po' di tempo per correggere quello che ho scritto e aggiungere foto e video su instagramm spero seguino altri racconti a breve
    + KIT SS KONI FSD

  7. #7
    L'avatar di Joshua

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     Joshua non è in linea
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    bel reportage!
    Sono un pellerossa e non comprendo nulla. come si può comprare o vendere il firmamento? o il calore della terra? Se non siamo padroni della freschezza dell'aria, né del rumore dell'acqua,voi come farete a comprarli?"La voce dell'acqua è la voce del padre di mio padre." ( stralcio di: Parole del capo Indiano Noah Sealth)

  8. #8
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     muccarolo non è in linea
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    So esattamente dove l'ho presa. Avevo anche alzato il piede ma non abbastanza in fretta direi. Vabbe state attenti a rispettare i segnali

    45 euro. Devo dire molto comoda da pagare. Arriva tutto in italiano e puoi pagare da internet.

    Ultima modifica di muccarolo; 06/07/2018 a 16:31:17
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