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Fiat India Automobiles, la joint venture indiana tra la casa torinese e Tata Motors, ha festeggiato ieri a Mumbai il lancio sul mercato del Subcontinente della 500. Le utilitarie di fascia alta di casa Fiat verranno importate come Cbu (completely built units) e almeno inizialmente saranno distribuite solo in sei città indiane (Delhi, Mumbai, Bangalore, Hyderabad, Pune e Chandigarh). Il prezzo della vettura, gravato da un 98% di dazi all'importazione, sarà di 14,82 lakh, l'equivalente di 22mila euro, o di 13 Tata Nano, la vettura low cost prodotta dal socio indiano di Fiat che dovrebbe vedere la luce tra pochi mesi.
"Non ci interessano i volumi – spiega Rajeev Kapoor, chief executive officer di Fiat India – la 500 è un prodotto di nicchia che dovrà ridare smalto alla nostra immagine. Vogliamo dimostrare che la Fiat non è solo la casa produttrice della vecchia 1100 (i taxi cittadini di Mumbai), ma anche un marchio che oggi nel resto del mondo è sinonimo di stile". Nei prossimi mesi la casa torinese lancerà sul mercato indiano anche la Bravo e la Linea con l'obiettivo di vendere tra le 60 e le 65mila vetture nell'anno fiscale 2009-2010. Il progetto di portare anche Alfa Romeo in India è allo studio, ma per il momento non ci sono date precise.
La 500 si dovrà misurare allo stesso tempo su un mercato affollato e su uno in cui non ha concorrenti. Quello più affollato è quello delle macchine di piccola cilindrata, dopo che tutti i produttori mondiali presenti in India hanno deciso di investire in questo segmento. Quello in cui, per il momento, non ha competitor è il segmento delle piccole di fascia premium: il lancio della Mini della Bmw, è stato rimandato a dopo il 2009.
Il mercato indiano dell'auto, benché in forte sviluppo, a giugno ha registrato il rallentamento della crescita più brusco dall'inizio dell'anno fiscale. Lo scorso mese le vendite di vetture sono aumentate "solo" del 6,1% rispetto allo stesso mese del 2007, contro il +14,3% registrato a maggio, il +17,2% di aprile. Secondo Sugato Sen, senior director della Society of Indian Automobile Manufacturers, il rallentamento è dovuto alla cancellazione degli sconti praticati nei mesi passati, una decisione dettata dalla corsa dei prezzi delle materie prime.
Poveri indiani con 22.000 euro si potrebbero comprare l'abarth esse esse qui in Italia :crazy: .