L’abbiamo proprio fatto!
Ieri, 16 luglio 2011, alle 5,30 il gruppo degli irriducibili (anche perché proprio non potevamo essere di meno!) con tre 500 ABARTH è partito da Imola con l’obiettivo di raggiungere il Passo dello Stelvio.
A Modena si sono uniti a noi anche Mauro e Silvia con la loro 500 ABARTH Rosso Officina ed abbiamo formato il gruppo di viaggio, ormai auto-definitosi “Buoni, ma pochi!”
È stato bello anche il viaggio di trasferimento, con le occhiate stupite ed incuriosite di chi si vedeva sorpassato da una 500C ABARTH SS Grigio Campovolo, seguita da un'altra 500 ABARTH Bianco/Bianco Gara, seguita da un'altra 500 ABARTH SS Limited Edition Grigio Campovolo, seguita da un’altra 500 ABARTH Rosso Officina.
Anche le soste alle stazioni di servizio ci hanno regalato alcune situazioni divertenti come quella di un signore che, vista la prima 500 ABARTH, ha chiamato la moglie, poi ne ha vista una seconda e si è avvicinato anche quella, poi ne hai individuata una terza e si è messo a sbirciarci dentro (la 500C con cambio MTA attira sempre l’attenzione con i suoi quattro pulsanti al posto della leva del cambio!) fino a che la moglie non lo ha chiamato per fargli vedere la quarta 500 ABARTH (la Bianco/Bianco Gara) che evidentemente, a lei, piaceva più di tutte le altre!
Ma l’emozione più grande è stata quella che abbiamo provato quando abbiamo cominciato a salire, subito dopo Merano.
Percorrere, con le nostre 500 ABARTH, quei tornanti ormai entrati nella storia, ci ha fatto sentire alle prese con un evento di quelli che poi non si dimenticano.
Le nostre 500 ABARTH ci consentivano dei veloci seconda/terza all’uscita dei tornanti che facevano aprire gli scarichi, specie quelli un po’ più dotati (o per via della Record Monza oppure per l’efficacissima modifica studiata da Franco il proprietario della Grigio Campovolo Limited Edition), ma ad aprirsi erano soprattutto gli animi.
Ogni volta che abbiamo potuto goderci degli allunghi ci siamo ritrovati in preda a fortissime emozioni, anche se il fatto di essere alle prese con tantissimi ciclisti, impegnati in una loro personalissima salita, ci imponeva una certa attenzione, visto che loro, invece, non ci degnavano della minima di considerazione.
Giunti in cima ci siamo ricongiunti con Valerio (GPAbarth) che, insieme a Martina, era salito dal versante lombardo.
Abbiamo pranzato in un ottimo ristorante (se serve forniremo numeri di telefono ai prossimi che saliranno sullo Stelvio!) avendo conferma dal fatto che, macchine a parte, la differenza la fanno sempre le persone ed il gruppo di ieri si è affiatato in pochissimo tempo, anche se eravamo tutti alla prima uscita insieme.
La discesa dalla parte Valtellinese ha consentito a Valerio di fare la “lepre” e, abbiamo visto quanto si è divertito a cercare di distanziare le quattro 500 ABARTH che non hanno mai mollato un metro alla pur veloce GrandePuntoAbarth!
In definitiva la Stelvio resta una cima che vale la pena di scalare, specie si ha la fortuna di possedere delle fantastiche 500 ABARTH, che chiedono solo di scatenare i loro cavalli ed aprire i loro scarichi!