Ok al riciclo dei pezzi .
Ma NO alla bruttezza deforme delle linee , e all'irresponsabilità di far uscire un accozzaglia in strada , solo perchè se si fà il botto , o se il motore esplode , i ricambi costano meno .
Un pò di dignità! .
Ok al riciclo dei pezzi .
Ma NO alla bruttezza deforme delle linee , e all'irresponsabilità di far uscire un accozzaglia in strada , solo perchè se si fà il botto , o se il motore esplode , i ricambi costano meno .
Un pò di dignità! .
http://www.cinquecentisti.com/forum/...ad.php?t=18443 Dualogic Club.
Che merdata di macchina!
No veramente, non me ne fotte un *****, a ******* la netiquette in questo thread ma Fiat mi toglie le parole dalle mani!!!
Non sono stati in grado di ritagliare una nicchia alla 500 e preservarla dallo scempio, CRETINI!!!
Mi verrebbe voglia di venderla e comprare altro, non c'è auto più inflazionata e sputtanata della 500 oggigiorno, ma vaffanculo!
Oscena. Spero che rimanga fuori mercato e che stiano solo sondando il terreno prima della produzione. Tanto per rendersi conto della ca*ata che stanno facendo.
19.04.2012: ordinata. 25.05.2012: arrivata. 30.05.2012: The Red Pearl is on the road.
Fiat ci legge ancora???
In caso affermativo....fiat....NON FARLA! Hai già dato vita a questa:
Non ripetere simili scempi!
Ennò eh..! Non mi toccare la Multipla che ci ho avuto una splendida JTD-SS !
(E' esposta anche al MOMA!)
http://www.moma.org/interactives/exh..._multipla.html
Auto di provenienza: Fiat 500 1.2 Lounge (convertita a GPL - venduta) Auto attuale: Fiat 500 X 1.6 E-Torq Pop Star bianco 12/2015 (convertita a GPL Landi)
Yamaha Tricity 155 Matt Grey mod. 2019.
È esposta al MoMa!?!? Nooooo me la sono persa!!! Uff
...mapporc... Giovani illetterati...
Auto di provenienza: Fiat 500 1.2 Lounge (convertita a GPL - venduta) Auto attuale: Fiat 500 X 1.6 E-Torq Pop Star bianco 12/2015 (convertita a GPL Landi)
Yamaha Tricity 155 Matt Grey mod. 2019.
A me è piaciuta la Multipla, molto particolare, forse troppo avveniristica.
http://ricerca.repubblica.it/repubbl...americani.htmlCosì la Multipla ha conquistato gli americani
Repubblica — 22 agosto 1999 pagina 38 sezione: SPORT
NEW YORK - Immersa nel traffico newyorkese, intorno al Central Park, la sagoma della Fiat Multipla rischia di scomparire a confronto della grande massa dei tanti Sport Utility e dei monovolume americani, eppure la sua presenza è immediatamente rilevata da passanti e automobilisti davanti ad ogni semaforo: "è un prototipo da salone?", "In che anno uscirà?". O ancora, "Ma allora la Fiat ha deciso di ritorna sul mercato americano?", "Quanto costa, dove l' ha comprata?". Tutt' intorno le altre automobili sembrano unificate da una profusione di curve ellittiche, con l' unica variante dei trenta centimetri in più, in altezza o in lunghezza, che ne definiscono la classe di appartenenza. La nostra vettura spicca invece per l' assoluta audacia del design, che rafforza la sorpresa per una presenza tanto anacronistica visto che è dall' 83 ormai che la Fiat ha smesso di importare e vendere auto in Nord America. Ma è proprio nella sua particolare veste di automobile aliena che la Multipla è stata invitata nella città di New York per partecipare alla mostra "Different Roads", organizzata dal Museo di Arte Moderna. Una rassegna che la vede affiancata a vetture come la Smart, la Ford Ka, la Toyota Prius, la EV1 della General Motors e altre auto che definiscono oggi le nuove tendenze della motorizzazione di massa: non i ricchi e improponibili prototipi dei saloni dell' auto, ma i modelli che onestamente cercano di interpretare le nuove esigenze della strada e del traffico quotidiano. Se il museo celebra lo sforzo di razionalizzazione di alcune case automobilistiche, le strade della città di New York sono invece il trionfo assoluto della totale perdita del senso della misura. Non è un caso che nessuna delle nove vetture in esposizione al Moma sia in circolazione sulle Avenues di Manhattan (oltre ai modelli citati la mostra comprende la Honda VV con motore elettrico e a combustione interna, la Chrysler CV, l' Audi AL2 e la Mini Millennium). Le strade sono invece affollate da autentici bisonti, alimentati come minimo da motori di 3000 cc e dotati di un peso adeguato alla stazza. Un automobilista americano che desidera i sei posti della Multipla può così orientarsi sulla scelta della intramontabile ammiraglia Lincoln Town Car, ma è costretto a trascinarsi dietro 5 metri e mezzo di auto al costo di 72 milioni di lire. Con 40 milioni di lire e 480 cm di lunghezza media può salire su di una monovolume, ma poi gli tocca spingere 2.000 Kg di peso (500 più della nostra Fiat) con propulsori voraci di benzina ma poco generosi nella erogazione di cavalli. E nel lotto delle Station Wagon, alle quali la Multipla è lontanamente imparentata, c' è una scelta davvero misera di interni ed accessori (una vera passione qui negli Stati Uniti) sotto la soglia dei 40 milioni della Subaru Legacy, che è una delle vetture base del segmento. Gli inevitabili confronti che si susseguono ad ogni incrocio stradale confermano alla fine l' impressione che si ricava guardando le vetture esposte al Moma: interessanti e desiderabili sui piedistalli, ma lontane dalle scelte reali dei consumatori americani, molti dei quali però ricordano ancora con nostalgia i primi esperimenti di guida sulla vecchia Fiat 128 dei genitori, un po' arrugginita magari, ma immortale. - di FLAVIO POMPETTI
Era una mostra del Moma sui veicoli alternativi, 1999.
Piccola curiosità: appariva anche la Millenium, ovvero la concept della Mini odierna.
http://www.virtualcar.it/speciale-vi...cept-car-1997/Il bello delle manifestazioni come il Concorso Villa d’Este è la possibilità di veder riunite nello stesso luogo automobili “speciali”, e talvolta molto rare, sia tra le auto d’epoca che tra quelle più recenti. E’ sicuramente il caso di questo prototipo di Mini, denominato Mini Millennium Concept Car e risalente al 1997, quando ancora l’intero gruppo Rover era nelle mani di BMW e l’attuale Mini non era ancora nata.
Disegnato congiuntamente da Rover e BMW, introduceva elementi stilistici della Mini storica, pur essendo dal punto di vista tecnico diametralmente all’opposto, e ugualmente innovativo: aveva infatti motore posteriore-centrale e trazione posteriore, con piattaforma derivata direttamente da quella della MGF.
Il motore era il Rover serie K 1800 cc, 16 valvole, doppio albero a camme in testa e VVC, 145 hp, per una velocità massima di quasi 210 km/h; carrozzeria con pannelli di alluminio, sospensioni indipendenti a doppio wishbone con molle Hydragas e barre anti-rollio.
La Mini definitiva, come sappiamo, seguirà solo in parte le idee di questo prototipo…
Scusate se sono andato un po' OT.
>_ Le_Roix on (un file not found col mio vecchio profilo twitter, aggiorno a breve con il mio profilo google plus)