Link all'articolo completo: Motor Trend prova in anteprima la… Five Hundred…….
Premesso che non abbiamo nulla contro l’opinione del giornalista, le opinioni sono tali, e vanno rispettate, tuttavia ci sentiamo di dissentire su alcuni punti…
Il motore è definito “tiny“, piccino, per tradurla in un italiano altrettanto gergale, il che potrebbe avere un senso, essendo gli americani abituati a mostri da quasi 2 tonnellate con v8 da 300 cavalli, e verrebbe da chiedersi che razza di motore avrebbe dovuto avere una citycar…..
L’accelerazione da 0-60 miglia orarie (più o meno il nostro 0-100) è di 9,7 secondi, mentre il 1/4 di miglio (circa 400 metri) è coperto in 17,2 secondi con una velocità di uscita di 78,5 miglia orarie, 126,3 Km/h, insomma “uninmpressive” per usare le sue parole…
Ma come, Obama non voleva automobili ecologiche e che consumassero poco? E poi, accidenti, 9,7 secondi sullo 0-100 non ci sembrano proprio una ciofeca per una citycar!
Probabilmente il signor Jonny Lieberman si aspettava un’Abarth… O forse una Ferrari… Non sappiamo. Certo è che essere delusi da prestazioni che insomma, non possono essere quelle di una supersportiva, ma sono nella media delle utilitarie, non ci sembra una cosa seria… Tant’è vero che guardando i vari test sul loro sito, si viene a scoprire che la Five Hundred è più veloce della Yaris, e anche della Fiesta (che di Horse Power ne ha 20 in più) e che tiene testa anche alla C3 che però ha un motore più grande. Non parliamo della Mini One che viene sempre presa come metro di paragone anche dai nostri giornalisti, che viene bastonata puntualmente in tutti i confronti con la 500 1.4 100hp…
La frenata invece è definita addirittura “mediocre“! Il 60-0 è effettuato in 131 piedi, tradotto in europeo, 100-0 in 40 metri… (sempre e comunque migliore delle vetture citate prima)
Certo, la Five Hundred si rivaluta poi con un buon tempo nel percorrere il fondamentale circuito ad 8, nella manovrabilità e negli elevati valori di accelerazione laterale, ma gli unici complimenti derivano dai semplici aspetti estetici ed alla funzionalità dei vani disponibili, che sembrano essere le qualità fondamentali per gli acquirenti americani.
L’impressione che scaturisce da questa videorecensione, è che questa macchina piacerà agli americani solo perché è “cute“, carina, anche se probabilmente preferiranno le solite giapponesi prive di personalità per altri motivi a noi sconosciuti perché si sa, gli americani sono strani… Speriamo di no, ovviamente, anche perché alla fine i giornalisti contano meno delle impressioni della gente.
Comunque lanciamo un appello ai dirigenti FIAT che sappiamo essere nostri lettori: affrettatevi ad esportare la 500 Abarth perché, probabilmente, agli Americani il discorso dell’ecologia non interessa un granché, e forse preferiscono avere buoni tempi nello 0-60 e sul 1/4 di miglio…
PS: ricordiamo al signor Lieberman, ed ai vari giornalisti americani a venire, che il nome corretto è Cinquecento, e non Five Hundred; a loro probabilmente riuscirà difficile pronunciare quel 500 meglio di uno sbiascicato “Cicuicento”, ma noi per venirgli incontro gli procuriamo anche la fonetica esatta della parola:<strong>