Link all'articolo completo: Da Detroit a New Orleans: cronache di una 500 Gialla nell’America ferita
Dal Michigan alla Louisiana: circa 4000km di storie, facce e città da raccontare a bordo di una 500 Sport gialla. Alla guida l’italianissima giornalista freelance Chiara Basso che dal 10 maggio all’8 giugno 2012 attraverso il suo blog “Su una 500 Gialla” (http://www.lastampa.it/CMSTP/rubrich...sp?ID_blog=368 pagina facebook http://www.facebook.com/onayellow500) ci racconta l’America di Obama, dal dopo crisi alle elezioni presidenziali di quest’anno, raccogliendo sogni, speranze e malumori (tanti) di cittadini americani che nonostante tutto non hanno perso la voglia di sperare e di rimboccarsi le maniche. E lo farà partendo da Detroit (la MotorCity per eccellenza) fino ad arrivare a New Orleans due delle maggiori città degli USA che seppure in modi diversi hanno sofferto e sanguinato molto negli ultimi tre anni. La scelta della 500, peraltro di un colore vistoso come il giallo, non è affatto casuale ci racconta Chiara, che ci teneva a non essere l’unica “italiana in America”, ma se il suo scopo è quello di fare la “semplice” reporter quello della piccola torinese è, di fatto, pedagogico… educativo.
Se la 500 di cinquantacinque anni fa è stata uno dei motori di ripresa per l’Italia del dopoguerra, l’attuale punta ambiziosamente a motorizzare gli Stati Uniti che da una guerra tutto sommato ci stanno uscendo: la crisi economica. Come chiarisce la Basso tutto questo “è anche un modo per mostrare agli americani che si può viaggiare anche con un’auto piccola” e come darle torto noi che percorriamo centinaia di chilometri per raduni in tutta Italia? Gli yankee avrebbero dunque bisogno di ridimensionare il loro stile di vita, da sempre votato agli eccessi, abbandonare SUV e muscle car da 5km al litro e percorrere la via di una mobilità ecosostenibile, che comunque rimane ancora distante anni luce da quella europea dove da decenni si utilizzano combustibili alternativi per l’autotrazione (gas e biocarburanti), decisamente più “puliti” e meno costosi, e dove una 500 1.4 a benzina da 101 cavalli nell’immaginario dell’europeo medio non è proprio l’auto meno assetata sul mercato. L’idea però, seppur ottima e vincente sulla carta deve scontrarsi con l’idiosincrasia persistente degli americani che a quell’affascinante quanto maledettamente radicato american dream goduto e spolpato fino all’osso da generazioni, sembra non ci vogliano rinunciare.




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